Tra i fattori individuali di successo di cui parla Annamaria Testa nel suo blog nuovoeutile.it, c’è la Tenacia. Su questa vorrei porre l’attenzione in questo articolo.
Condividere un concetto è come farlo proprio. Comunichiamo al nostro interlocutore
che abbracciamo pienamente un pensiero, uno studio, un’idea.
Spesso, quando leggiamo citazioni, o come nel caso del mio sito, estratti di articoli
altrui, diventiamo “giudicanti” e la prima domanda che può attraversare la nostra mente
è: “perché sta parlando attraverso le parole di qualcun altro?”.
Risposta: per spiegare al meglio un concetto molto importante sul quale voglio puntare l’attenzione.
In questo articolo voglio sottolineare l’importanza della tenacia.
Senza questa dote ognuno rinuncerebbe ad andare avanti al primo fallimento, non saremmo in grado di reinventarci qualora ci accorgessimo di aver sbagliato strada.
Prendiamo ad esempio la tenacia in relazione al talento. Pensate all’espressione “ha buttato
via il suo talento”. Cosa significa buttar via il proprio talento? Significa non alimentarlo con la tenacia. Il talento da solo non basta a renderci realmente dei professionisti. Il talento va’ coltivato duramente.
Annamaria testa scrive nel suo articolo: “per estensione metaforica, la parola talento è stata associata alle doti intellettuali più preziose. Ingegno, abilità, inclinazioni possono valere pochissimo o moltissimo, dipende da quanto ci si da da fare. Per esprimerle pienamente ci vuole tenacia.”
A volte ci troviamo di fronte clienti del tutto estranei alle dinamiche di questo lavoro.
Come grafico mi capita spesso ad esempio di trovarmi di fronte a persone convinte che io possa tirar fuori un logo mentre parliamo. Come direttore creativo mi capita spesso di dover tirare fuori idee come un mago tira fuori conigli dal cilindro. La realtà è quella di cui
parla Annamaria Testa:
“Le differenze tra scrivere un romanzo e inventare la lampadina o un’acconciatura sono meno grandi di quanto si potrebbe pensare. I processi creativi che stanno alla base di qualsiasi invenzione o scoperta sono sostanzialmente analoghi. A partire dall’individuazione di un problema, di una potenzialità o di un’opportunità, si raccolgono elementi.
Questi vengono messi in ordine formulando ipotesi, che vengono lungamente elaborate.
L’intenzione che sta alla base della ricerca è pienamente consapevole, ma la parte più
rilevante – quella che genera intuizioni nuove – è sostanzialmente inconscia.La sua durata è imprevedibile. Alcune soluzioni che inizialmente appaiono brillanti
possono rivelarsi scorrette o infondate o impraticabili. A volte bisogna avere il coraggio
di riconoscere che si è scelta una strada sbagliata e che bisogna ricominciare tutto da capo.”
In sostanza è un lavoro in cui lo studio è una componente imprescindibile.
La comunicazione ha a che fare con la società, bisogna osservare tutto quello che ci circonda studiare ogni mezzo e ogni linguaggio possibili e comprendere che tipo di forma possiamo dare al nostro messaggio. Ha a che fare con ogni cosa, è impossibile non comunicare.
Per questo lo studio è fondamentale. Senza l’acquisizione di competenze specifiche non si può andare molto lontano.
Per utilizzare ancora una volta le parole di Anna:
“La creatività è contemporaneamente curiosa, informale, aperta e specializzata.
Le persone creative – siano scienziati, pittori o scrittori, designer o architetti o musicisti-
prestano una grande attenzione alla qualità tecnica di quanto producono. Al dettaglio che fa la differenza.Un’altra componente dell’ossessività è il perfezionismo. Dice la stilista Chiara Boni:
“Vengono da me ragazzi che mi mostrano figurini di abiti. Da vedere sono bellissimi ma
impossibili da realizzare, e io gli chiedo – come gira questo taglio che hai pensato?
come funziona questo vestito dietro? – senza una profonda competenza della propria materia e delle regole che la governano è difficile progettare il nuovo.Per superare una regola che esiste istituendone una diversa e migliore bisogna averla prima pienamente interiorizzata. Da questo punto di vista l’imitazione (provare a dipingere o scrivere alla maniera di fino a fare proprio uno stile) ha un rilevante valore propedeutico.”
Per questo mi piace condividere nozioni imparate, lezioni e case studies di successo, perché
ritengo che
Un cliente preparato è un cliente migliore e un professionista preparato è un collaboratore che merita la nostra fiducia
Di Frequente essere concreti può essere più efficacie di dover essere originali per forza, a volte
dobbiamo fare un percorso prima di arrivare a raggiungere un obiettivo, ma sicuramente
se teniamo a mente e cerchiamo di sviluppare quelli che Annamaria Testa individua come fattori individuali di successo, quali l’intelligenza, il talento, la tenacia, il ruolo dell’educazione di base e le competenze specifiche, possiamo raggiungere ogni meta che ci prefissiamo.
Se siete persone creative a caccia di articoli interessanti vi consiglio di inserire il blog nuovoeutile.it tra i vostri preferiti e utilizzarlo come fonte di studio e ispirazione costante.
Annamaria Testa si occupa di comunicazione e di creatività. È titolare della società Progetti Nuovi, è docente universitaria e ha pubblicato saggi e racconti.
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